martedì 12 settembre 2017
Mobilità bici, metro e treno a Roma fallimento
Lo scorso mese, per la precisione tra il 16 e 18 agosto, in occasione della chiusura della fermata Gemelli, ho deciso di effettuare un test ed analisi sulla mobilità interscambio utilizzando bicicletta, metropolitana (linea B1 e Linea A) e treno.
I risultati sono fallimentari, in una città, che è la capitale d'Italia dove si vede come coloro che dovevano progettarla hanno fallito.
Ma vediamo in questo resoconto ed analisi che pochi siti, tuttologi ed altri raccontano.
Il percorso
Il tragitto, è semplice, si parte da Montesacro, qualche km in bicicletta per arrivare alla stazione Metropolitana Conca D'Oro, Linea B1, scendere a Termini, prendere la linea A direzione Battistini (periodo in cui l'altro verso era chiusa) e poi scendere a Valle Aurelia per prendere il treno direzione fuori Roma, per scendere a Monte Mario, dove da li, ci si immette sulla ciclabile fino ad arrivare al Gemelli.
Questo il percorso di andata, mentre quello di ritorno è diverso. Da via Pineta Sacchetti, prendere la ciclabile ed arrivare fino a Valle Aurelia, poi prendere Linea A scendere a Termini, prendere la linea B1 e poi tutto in bicicletta.
Percorso semplice con diversi scambi ed uno con l'uso della pista ciclabile.
I tempi
Per quanto riguarda i tempi di arrivo e ritorno, sono quasi uguale dall'assenza della bicicletta (andare a piedi) , si guadagna circa 7 minuti all'andata e massimo 12 (ma in alcuni casi i tempi sono anche uguali) al ritorno.
Da notare che si è fatto il test, nel periodo di ferragosto, questo perchè gran parte dei lavoratori e studenti, era in forte calo ( tra il 68% e 74%) proprio perchè nel caso che non va bene con poca gente figuriamoci con il caos di tutto l'anno. Altrimenti i tempi sarebbe stati maggiori e quindi meglio senza l'uso della bicicletta.
Sui tempi solo qualche minuto in meno, quindi nessuna utilità nell'uso della bicicletta.
Le problematiche
Ciò che invece non era prevedibile e di cui sono rimasto colpito, sono le problematiche o difficoltà nel prendere un mezzo e l'altro.
Perchè a Termini o stazione Metropolitana, in caso di scala mobile rotta (sia per scendere che per salite) diventa molto difficile e complicato, prendere il mezzo pubblico, con una bici piegata, anche con poca gente.
Diverse barriere architettoniche come alla stazione Valle Aurelia (nel giro di ritorno), non permettono un valido utilizzo della bicicletta, per fortuna che l'ascensore della stazione del treno di Valle Aurelia, funzionava, perchè in caso di rottura, tre piani con la bici a mano diventa di grande impegno, con tempi che allungano quelli senza tale utilizzo.
Insomma, non è che le stazioni, e gli scambi sono fatti in un modo idoneo.
Il ritorno, invece da Appiano e Valle Aurelia, la ciclabile è assente, e soprattutto le forti pendenze non permettono un valido spostamento.
I vantaggi
L'aspetto positivo ed il vantaggio è stata la pista ciclabile, che permette di spostarsi liberamente ed al sicuro.
Conclusioni
Esperienza nuova, a differenza di quando ci si sposta solo con la bicicletta, ma dimostrazione che Roma, da circa 60 anni è stata ed è costruita male, dove i tecnici e poi politici, passati ed attuali, dimostrano mancanza di preparazione e soprattutto disinteresse nella mobilità, elemento fondamentale per una città come Roma, che è molto estesa.
Non è impossibile, migliorare la città, ma c'è tantissimo, una grande mole di lavoro da fare per rendere questa città a misura di pendolare, di rendere gli spostamenti smart, e soprattutto una città dove la bicicletta non è considerata.
Questo però dipenderà tutto da tecnici, direttori e politici, altrimenti è una città dove la bicicletta è meglio non usarla.
Al momento la bici è meglio usarla su breve percorrenze (non superiore ai 6 km) in rettilineo, questa è la dura e cruda realtà sulla città più antica del mondo, dove non si è mai considerata la bicicletta come mezzo di trasporto.
Auguriamoci che tutto cambi in meglio, anche se è una grande impresa.
Vi lascio con le foto del viaggio.
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sono d'accordo su ciò che non è stato fatto ma anche stufo di aspettare quindi io ho cominciato nel 2003 (casa ufficio 17 km andata 17 km ritorno) con una bici normale, all'inizio una o due volte a settimana dopo un paio di mesi ci andavo tutti i giorni e non ho più mollato. concludo: volere potere se si vuole andare in bici si va anche a Roma.
RispondiEliminaD'accordo con te, che se una persona vuole può andare al lavoro in bicicletta. L'articolo non voleva diminuire i benefici e le potenzialità offerte da questo mezzo, ma come a Roma, purtroppo da parte di tecnici e politici, non si è pensato e ragionato ad oggi su come rendere la città a misura di bicicletta. La mobilità al momento non viene gestita in maniera professionale e seria, rendendo di fatto gli spostamenti difficili. Ma sono certo, che Roma può diventare competitiva in tale ambito, se c'è interesse, professionalità e voglia di fare.
Eliminadovevo leggere quest'articolo - scritto tra l'altro in italiano impeccabile (!) - per scoprire che Roma è nientemeno che la città più antica del mondo.
RispondiEliminaSe dall'articolo hai compreso che è la città più antica del mondo, dubito che puoi valutare l'italiano. Anzi, ti invito a segnalare con commenti o email, se ci sono sul web articolo che illustrano in forma veritiera la mobilità a Roma, ma analisi vero, forse sono pochi, anche se presumo nessuno, questo perchè per fare analisi ci vuole conoscenza. Ciao Anonimo
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